Albione Marziali

Sommario

Principato
Razza
Carriera
Famiglia Nobiliare
Dicono di lui
Cavaliere della famiglia Marziali, vassallo della famiglia Alcestidi, Albione si unisce alla corte della Basilissa Desdemona nell'inverno del 1261. Si contraddistingue presto come un soggetto ombroso e incline a frequentare la sottile linea di confine tra virtù e empietà. Sospettato in più d'una occasione di averla varcata, lo fa in maniera inequivocabile durante la spedizione nel Nuovo Mondo del 1263, votandosi a un oscuro potere originario del lontano passato della razza nivicara e diventando a tutti gli effetti un abominio.

Albione alla fine del suo percorso

Principato
Venalia

Razza
Niviana

Carriera
Mago de La Spina

Famiglia Nobiliare
Marziali



Dicono di lui

Durante la Terza Guerra dei Tre Re fu implicato nella cattura di un vescovo valniano in combutta con il nemico pubblico Saverio Vignalba; il vescovo venne torturato e mutilato barbaramente. Si fece un gran parlare di dichiararlo empio e infliggergli una condanna esemplare, ma nel trambusto del conflitto, questo niviano l'ha sostanzialmente fatta franca: asserisce di essere stato perdonato dai valniani sul campo, in cambio di pentimento e contrizione, ma credo si sia trattato di iniziative provvisorie e che il suo caso non sia mai stato esaminato seriamente; la sua salvezza mi pare più da ascrivere al fatto che, un po' lui diradando le sue presenze a corte, un po' il vescovo sua vittima ritirandosi sostanzialmente a vita privata, le braci si sono di fatto raffreddate sulla faccenda, che è gradualmente scivolata nel reame del "nebuloso passato" mentre il mondo proseguiva il suo cammino.[1]

"Se volete che quel documento venga letto ad alta voce non datelo ad Albione!" [2]

"Quegli occhi.. Un orrore antico si celava dietro lo sguardo di Albione, sentivo una presenza aliena scrutare i miei pensieri mentre osservavo quello che un tempo era mio cugino. Quale oscuro patto ha stretto? Fin dove si è spinta la sua ambizione? E quale parte abbiamo noi tutti in questo suo gioco? Per quanto la mia mano ancora rabbrividisca all'idea, egli rappresentava la nostra unica speranza per fare ciò che è giusto. Mi sono spinto troppo oltre per poter sperare di tornare indietro. Possano i Quattro perdonarci." [3]
  1. ^ sostiene Aldrico da Bosco Alto, artefice valniano.
  2. ^ Da una discussione di Cristoforo Ardente, Neentirion dei Mahtaren e Mago di Corte, e la corte venale.
  3. ^ Dall'ultima pagina del "Diario del Nuovo Mondo" di Amerigo Vizzamano, alchimista errante.